Excess exposure to the metalloid selenium (Se), a trace element with both toxicological and nutritional properties, has been implicated in the etiology of a human motor neuron disease of unknown origin and extremely severe prognosis, sporadic amyotrophic lateral sclerosis (ALS). This relation has been suggested on the basis of two epidemiologic investigations which found an increased risk of ALS associated with residence in a seleniferous area or with consumption of drinking water with unusually high levels of inorganic hexavalent Se, in South Dakota and in northern Italy respectively. Biological plausibility to a Se-ALS relation is provided by veterinary medicine observations and toxicological studies, showing that Se, particularly the inorganic forms, has a selective toxicity to motor neurons in swine and in cattle. Neurotoxic effects of Se species have also been demonstrated in laboratory studies and, for the inorganic forms, even at very low concentrations. Selenium has also been shown to affect muscle function in experimental animal models. Overall, these findings from the epidemiologic and the toxicological literature indicate that environmental Se, particularly in its inorganic forms and at unexpectedly low levels of exposure, might be a risk factor for ALS, suggesting the opportunity to further investigate this issue.
L'esposizione a quantità eccessive di selenio (Se), un elemento in traccia con importanti proprietà sia nutrizionali che tossicologiche, potrebbe facilitare l'insorgenza di una grave patologia del motoneurone, la sclerosi laterale amiotrofica (SLA). Questa relazione è stata infatti suggerita da due studi epidemiologici condotti rispettivamente in un'area selenifera del Sud Dakota e in una comunità dell'Italia settentrionale, nel cui territorio una piccola parte della popolazione ha consumato inavvertitamente acqua potabile contenente concentrazioni insolitamente elevate di Se inorganico esavalente (selenato). La plausibilità biologica di una possibile associazione tra Se e SLA si basa inoltre su osservazioni di medicina veterinaria, che hanno evidenziato la specifica tossicità sui neuroni motori di questo metalloide nelle specie suina e bovina, nonché su numerosi studi di laboratorio che hanno evidenziato le proprietà neurotossiche dell'elemento. Questi effetti tossici sono generalmente assai più marcati nel caso di esposizione alle forme inorganiche del Se rispetto a quelle organiche. Nel complesso, i risultati degli studi epidemiologici e tossicologici suggeriscono come il Se ambientale, in modo particolare nelle sue forme inorganiche e solubili, potrebbe rappresentare un fattore di rischio per la SLA, suggerendo l'importanza di ulteriori indagini nei confronti di questa problematica.